AL SUPERMERCATO 2: IL BANCO SALUMI

AL SUPERMERCATO 2: IL BANCO SALUMI

La stessa mattina (se non hai letto il primo episodio, clicca qui) , siccome avevo dimenticato di comprare le uova, sono riuscita e sono andata in un supermercato più piccolo: il banco frigo è più stretto e il banco pesce non c’è. In compenso, l’atmosfera è più amichevole: mi è sembrato che tutti i clienti conoscessero bene i commessi e i cassieri, tanto da scherzare con loro. E anche il ritmo di lavoro era più rilassato: la fila alla cassa era più corta che nel primo supermercato, ma mooolto più lenta. Però è stato divertente, perché ho potuto ascoltare gli scherzi e le battute tra clienti e impiegati!

Siccome i dialoghi sono molto informali, ho deciso di dividerli in tre parti: le prime due al banco salumi/panetteria (di solito sono vicini), la terza alla cassa. Penso che qui si noti bene il carattere stereotipato degli italiani scherzosi, amichevoli e che prendono subito confidenza. Forse per una persona che non ci è abituata, potrebbe sembrare offensivo: da noi è permesso!

I PERSONAGGI:

SIGNORA DEL BANCO (SB) – La signora caciarona al banco salumi. Molto spiritosa e parla con un tono di voce alto.

CLIENTE – Un signore che vuole comprare un formaggio o un salame.

SIGNOR BANCO2 (S2) – L’altro addetto al banco salumi e alla panetteria. È più calmo della signora.

PROSCIUTTA – L’altra cliente del banco, che vuole un po’ di prosciutto.

DIALOGO

SIGNORA DEL BANCO: Mi dica tutto! E grazie pure a te!

CLIENTE: un pezzetto di questo

SB: Ma certo! Mica lo possiamo tenè chiuso?  (1)

CLIENTE: eh che ci devi fà? (1)

SB: Oooh sta qua apposta (2)! Però di meno di mezzo chilo non ne puoi prendere! (3)

CLIENTE: Ma certo! Anche altro.

SB: Vabbè va, m’hai detto così, ora faccio quello che vuoi.

CLIENTE: perché tanto devi mangiare!

SB: Quello è! Grazie pure a te! Ciao! Quanto ne faccio?

…………..

…………..

SIGNOR BANCO: e mo chi c’è, la signora?

PROSCIUTTA: ci sono io sì. Due etti di cotto bell’asciutto. (4)

S2: bell’asciutto? C’ho quello *** (5). Quanto ne taglio?

PROSCIUTTA: due etti.

S2: due etti.

SB: Il pane vuoi? Quale vuoi di pane? (6)

CLIENTE: che ne so?

SB: “Che ne so” l’ho finito, cerca qualcos’altro

CLIENTE: Pizza pane ci sta? (6)

SB: La pizza pane l’ho finita… (3)

………………….

………………….

(1) In tutto il centrosud tronchiamo i verbi all’infinito quando parliamo. Non pronunciamo la sillaba finale “-re”. Perciò tenere diventa “tenè”, fare diventa “fa’”.

(2) Che vuol dire apposta? Significa “di proposito”. Di solito lo usiamo in questo modo: non l’ho fatto apposta!, che significa “non volevo farlo, è stato un incidente”. In questo caso, significa che quel prodotto si trova al banco proprio per quel motivo, cioè per essere venduto!

(3) Com’è strana questa frase! E com’è comune per noi usare questo tipo di costruzione! Per chi ama la teoria o la grammatica, questa è una frase dislocata: abbiamo anticipato il complemento, e poi lo abbiamo ripetuto attraverso un pronome. Serve a mettere in risalto un elemento della frase! In questo modo: meno di mezzo chilo non ne puoi prendere!” à non puoi prenderne meno di mezzo chilo, e cioè devi prendere almeno mezzo chilo di formaggio). C’è un altro esempio verso la fine del dialogo: “la pizza pane L’ho finita” à ho finito la pizza pane.

(4)  Il cotto bell’asciutto sarebbe il prosciutto cotto molto asciutto. Qui usiamo bello per dire molto. Un po’ come ben: mi bevo un tè ben caldo! (= un tè molto caldo, e piacevole). Qui diremmo: mi bevo un tè bello caldo! Il prosciutto cotto (quello rosa) può essere più o meno umido, così come quello crudo (rosso) è più fresco o più stagionato!

(5) Ogni bambino italiano è stato perseguitato alle scuole elementari, perché tutte le maestre lo correggevano quando lui diceva c’ho fame, c’ho sonno. Questa costruzione è sbagliata, ma quando parliamo in maniera rilassata e tra amici o familiari stretti, possiamo usarla. È diverso da dire ce l’ho (questa forma infatti è corretta e ha un altro significato).

(6) Qui l’ordine è stato invertito: la frase sarebbe “Vuoi il pane? Quale pane vuoi?”. Direi che è quasi una dislocazione, simile al (3). La stessa cosa accade qualche frase sotto: “pizza pane ci sta”? à ci sta (c’è) LA pizza pane?

La pizza pane…sapete che cos’è e con cosa si mangia?

Lascia un commento

P.IVA 02292850688 Ecco! Italiano online ®