Passato prossimo o imperfetto? Per esprimere azioni contemporanee al passato usiamo il passato prossimo e l’imperfetto: il passato prossimo esprime un’azione puntuale che interrompe un’altra, l’imperfetto esprime un’azione che ha una durata più lunga, per esprimere l’idea della contemporaneità usiamo la congiunzione mentre.
Quando usiamo l’imperfetto?
1) In una descrizione al passato: il cielo era scuro, gli uccelli volavano sul lago, da lontano vedevo una luce di una casa, dove le persone bevevano in silenzio
2) Quando parlo di un’abitudine: da bambina andavo al mare con mia mamma: lei mi metteva la crema solare, poi aspettavo un po’ e alla fine entravo in acqua. Il pomeriggio mangiavamo un gelato insieme. Di solito mio papà arrivava alle 7 e insieme andavamo a cena.
3) Quando il tempo non è preciso: prima abitavo in Russia; da bambina non amavo i giochi.
4) Per parlare di una condizione: ieri ero stanca; avevamo fame; eri un po’ dispiaciuto
– Con l’imperfetto, usiamo queste espressioni: di solito, sempre, spesso, prima, quando, alcune volte (ma dipende dalla frase!!! à “quando vivevo da sola, ero felice” = il tempo è indefinito // “quando siamo andati in Florida, ho visto l’oceano” = siamo andati solo una volta, è un evento).
Quando usiamo il passato prossimo?
1) Quando raccontiamo eventi successi una volta sola: ieri mi sono svegliata presto, ho preparato la colazione e sono andata a lavoro.
2) Se il tempo dell’azione è specificato: due anni fa sono andata in Sicilia; abbiamo viaggiato per tutta l’estate in camper.
3) Per parlare di qualcosa che non abbiamo mai fatto o che abbiamo sempre fatto, fino a questo momento: non ho mai letto un libro in francese (fino ad ora); ho sempre creduto alle sue storie (ora non ci credo più).
Leggi il testo
Prima mi piaceva camminare sulla spiaggia la mattina: potevo stare da sola, e in quel tempo ascoltavo i miei pensieri e sentivo il suono delle onde e dei gabbiani che volavano. Non c’era mai nessuno la mattina: cioè, io non ho mai incontrato nessuno! A volte un uomo usciva con il suo cane e giocavano insieme. Allora io mi avvicinavo all’animale e lo accarezzavo.
Una volta ho incontrato un cane enorme, con il pelo lucido, e mi sono avvicinata. Così ho conosciuto mio marito. Lui non parlava la mia lingua, ma mi ha invitata a bere un caffè. Abbiamo iniziato a parlare e da quel giorno non abbiamo mai smesso.
All’inizio della nostra storia, abbiamo comprato una casa nel centro della città: era comoda e carina, aveva solo tre stanze, e il suo cane soffriva un po’ senza il giardino, era come in prigione. Ma quello era il nostro mondo. Ascoltavamo la TV in due lingue diverse, mentre facevamo colazione in silenzio. Poi io rifacevo il letto, e lui puliva il tavolo e la cucina. Alla fine, uscivamo e andavamo a lavoro.
Qualche volta ho portato il suo cane con me, perché in ufficio era possibile portare gli animali. Al cane piaceva passeggiare fino all’ufficio, e poi dormiva tutto il tempo. Una volta ha sentito un rumore strano, ha iniziato ad abbaiare e ha fatto cadere tutte le cose sulla scrivania.
Quando fuori pioveva, io e mio marito rimanevamo sul divano e ci sentivamo un po’ tristi, allora ripensavamo alle nostre prime passeggiate sul mare insieme. Poi abbiamo deciso di trasferirci al suo paese, dove tutto era diverso. È stato difficile lasciare tutto, ma è stato anche emozionante.
Abbiamo preso un aereo di notte, abbiamo viaggiato per 12 ore, siamo arrivati dall’altra parte del mondo, a casa sua, e abbiamo iniziato una nuova vita, sempre insieme. Per alcuni mesi abbiamo dormito a casa di sua sorella, poi abbiamo trovato casa e abbiamo vissuto lì fino ad oggi.
Italian
English
2 commenti