La Città Vecchia – Fabrizio De André

La Città Vecchia – Fabrizio De André

Il 18 febbraio scorso è stato l’anniversario di nascita del cantautore Fabrizio De André. Così, ho preparato degli esercizi su una sua canzone.

Ascoltate la canzone qui e completate il testo!

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi ______,

ha già troppi impegni per scaldar la gente d’altri paraggi,

una bimba canta la canzone antica della ________

quel che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le ________ la competenza

presto affinerà le capacità con l’esperienza

dove sono andati i tempi di una volta per Giunone

quando ci voleva per fare il ________ anche un po’ di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino

quattro __________ mezzo avvelenati al tavolino

li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno

a stratracannare a stramaledire le donne, il _______ ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere

per dimenticare d’esser stati presi per il ________

ci sarà allegria anche in agonia col vino forte

porteran sul viso l’ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone

forse quella che sola ti può dare una lezione

quella che di giorno chiami con __________ pubblica moglie

quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la ___________ più di una notte

ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette

quando incasserai delapiderai mezza pensione

diecimila lire per sentirti dire “_______ bello e bamboccione”.

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli

In quell’aria spessa carica di ________, gonfia di odori

lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano

quello che ha venduto per __________ lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai da buon __________

li condannerai a cinquemila anni più le spese

ma se capirai, se li cercherai fino in fondo

se non sono gigli son pur sempre ________

vittime di questo mondo.

COMPRENSIONE

  1. Che quartiere descrive la canzone?
  2. In ogni strofa, il cantante descrive un quadretto: prova a dare un titolo ad ognuno di essi.

GRAMMATICA

  • Completa con il pronome personale giusto:
  1. Quel che ancor non sai tu la/lo imparerai solo qui tra le mie braccia.
  2. Gonfi di vino, quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino; li/gli troverai là, col tempo che fa.
  3. Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone? Forse quella che sola ti può dare una lezione. Tu le/la cercherai, tu la/le invocherai più di una notte.
  4. Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese, ne/li condannerai a cinquemila anni più le spese.
  • Nota la posizione del pronome nella frase a). Questo fenomeno si chiama DISLOCAZIONE, a destra o a sinistra. Inventa tre esempi di frasi dislocate:
  1. __________________________________________________________
  2. __________________________________________________________
  3. __________________________________________________________

È un fenomeno tipico della lingua parlata, ma ora anche gli scrittori lo usano. Secondo te, perché è usato?

LESSICO

  1. Trova i sinonimi per queste parole presenti nella canzone.

Paraggi                                                           Avvelenati

Donnaccia                                                      Stabilire

Competenza                                                   Delapidare

Sperperare, prostituta, intossicati, dintorni, decidere, abilità.

2. Trova i contrari di queste parole presenti nel testo:

Disprezzo                                                       Allegria

Scaldare                                                        Vittima

Maledire                                                       Difettare

Raffreddare, tristezza, benedire, ammirazione, carnefice, abbondare.

3. Nella canzone ci sono due parole: Stratracannare e stramaledire. Cosa significano? Qual è la funzione del prefisso stra-?

4. Cosa significa l’espressione “prendere per il sedere”? Conosci altre espressioni simili in italiano?

5. L’espressione “pubblica moglie” cosa significa? Come la definiresti (ironica, di denuncia, simpatica…)?

6. Cosa significa “bamboccione”?

Ti sei fatto un’idea dell’autore? Se voi sapere qualcosa in più su di lui, leggi qui!

Fabrizio De André

Fabrizio De André è stato uno dei più importanti cantautori italiani, spesso paragonato a Bob Dylan per lo stile delle sue canzoni-poesie e per i temi trattati.

È nato nel 1940 a Genova è lì si è formato: la madre gli regala la prima chitarra a 14 anni, e con quella va a lezioni da un maestro colombiano e inizia a esibirsi con la sua band. La sua prima canzone è La ballata di Miché, alla quale seguono tanti altri capolavori.

La sua canzone d’autore è musicalmente scarna, basata solo sul suono della chitarra. Questo strumento, infatti, si presta bene al ritmo della ballata, formato artistico preferito dal cantautore. Se all’inizio la sua musica è stata ispirata al francese Georges Brassens (di cui ha tradotto la canzone Le gorille, in italiano Il gorilla), col tempo ha creato un certo nuovo modo di fare poesia in musica. Si è ispirato anche a Leonard Cohen, Bob Dylan e importanti classici letterari come Edgar Lee Masters, che ha preso a modello per l’album Non al denaro non all’amore né al cielo (1971).

I suoi testi sono anticonvenzionali e a volte provocatori: parlano dell’arroganza del potere e del mondo degli emarginati, senza trascurare elementi di cronaca e di attualità. Grazie a questo suo interesse per il mondo non patinato, De André è ricordato come “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti“.

Nell’Italia del secondo dopoguerra, questo cantautore ha avuto il coraggio di far uscire gli emarginati dal “ghetto” degli indesiderabili denunciandone la loro condizione e ispirando poeti e cantanti delle generazioni future.

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